Decovidon

Scuole in Scena #Reloaded 2021

Titolo del contributo: Decovidon

SINOSSI

Gli alunni della classe 2 G, decidono di rifugiarsi in una cascina dell’Oltrepo per sfuggire all’epidemia causata dal COVID-19. Senza l’aiuto degli adulti, i ragazzi decidono di organizzarsi, suddividere i ruoli e scandire la giornata anche con attività di intrattenimento. Non mancheranno colpi di scena, episodi divertenti e momenti di musica suonata dal vivo grazie alle loro abilità da “giovani musicisti”. Alla fine la loro capacità di collaborazione vincerà su tutto e condurrà ad un lieto fine grazie ad una maggiore consapevolezza e allo spirito di collaborazione. Insomma…una “gita fuori porta” che insegnerà ad acquisire maturità, senso di responsabilità, disciplina e spirito di collaborazione in un momento difficile ed unico come una pandemia.

Istituto Comprensivo Dante
Media Plana

La sede dell’Istituto Comprensivo  vanta un passato storico importante, essendo la prima vera e propria scuola pubblica di Voghera. Nel 1962 la Scuola Media inferiore prese il nome di G. Plana. Sotto la direzione di Marco Barbisotti gli studenti seguono oggi anche un percorso di studi musicali, ma da tempo sono coinvolti anche in laboratori teatrali. Quest’anno ci presentano una scrittura “originale” del Decamerone.

Gli alunni della classe 2° G decidono di rifugiarsi in una cascina dell’Oltrepo’ per sfuggire all’epidemia.  Senza l’aiuto degli adulti,   tra colpi di scena e musica, faranno una vera e propria esperienza di vita e di crescita con responsabilità e spirito di collaborazione. Guidati da Elisabetta Migliorini e con l’apporto di Martina Trivigno, Laura Bellini, Roberto Piccoli e I docenti dell’Indirizzo Musicale.

Insegnante/i referente/i: Elisabetta Migliorini (Martina Trivigno, Laura Bellini, Roberto Piccoli e I docenti dell’Indirizzo Musicale)

Operatore Teatrale esterno (se presente): Martina Vesta (Università di Pavia)

Classe/i coinvolta/e: 2 G (Indirizzo Musicale)

Elenco studenti partecipanti (nome e cognome):

  • CARBONI CAMILLA
  • CARBONI CATERINA
  • CIAMPI FRANCESCA
  • COBZARU CRISTIAN
  • ESPINOZA RODRIGUEZ MARISSA VANESSA
  • FRANZOSI FRANCESCA
  • FRANZOSI SOFIA
  • GIUFFRÈ SARA
  • GRAZIANI LIDIA
  • KAJA LUCA
  • LA FALCE ANDREA
  • LI ILENE HUI HUI
  • LI JESSICA HUI MIN
  • LODIGIANI GIULIA
  • MAROTTA SOFIA CLOTILDE
  • MASTROIORIO SWAMI
  • MOKHTARI YASMINE
  • OLMEDI ALESSANDRA ROSA
  • SVEZIA ISABEL
  • TACCONI LAURA

DECOVIDON

Galeotto fu il coronavirus o covid-19 e la pandemia “l’orrido cominciamento” che ne seguì dal febbraio 2020. Era il martedì grasso e l’allegra brigata nonché noi, alunni della classe 2 g, dopo aver appreso la notizia della chiusura delle scuole, si è trovata davanti al Duomo di Voghera evvia di corsa, verso una cascina nelle colline dell’Oltrepo, nonché casa di campagna, di un nostra compagna. “Ragazzi! Che avventura!!!” Eravamo tutti molto spaventati, ci illudevamo di trascorrere questi giorni come una gita un po’ “particolare”. Ecco pronti gli zaini con l’essenziale per una decina di giorni in compagnia dei nostri strumenti musicali e degli inseparabili cellulari. Con l’aiuto dei nostri genitori, abbiamo noleggiato un pullman e ci siamo avviati verso Pietragavina. Durante il viaggio ci siamo guardati negli occhi tra la paura, la curiosità e lo stupore…eh sì sembrava proprio di essere i protagonisti del Decameron di Boccaccio, appena studiato a scuola! …ottimo spunto!!! Abbiamo così deciso di utilizzarlo come modello. Eccoci arrivati a destinazione. Era un posto bellissimo, una cascina su due piani immersa nella natura a pochi passi dal paese con una grandissima cucina e un enorme salone con un bellissimo pianoforte; c’era il wi-fi dalla debole connessione, mancava la TV ma era presente una radio funzionante. Le stanze erano molto grandi infatti ci siamo divisi tre persone per ogni stanza. Invece i bagni erano 5, uno per i maschi perché erano in minoranza e gli altri quattro per noi femmine. Tutti si erano fiondati per prendere la camera più bella che alla fine si prese Giulia che la divise con Swami. Per fortuna in cucina abbiamo trovato di sale, olio, pasta, riso, latte e una buona scorta di acqua. Decidiamo di darci un ordine ed una disciplina: ogni giorno un ragazzo o una ragazza assumono la funzione di “capo”, che, seguendo i nostri predecessori in tempo di peste “secondo il suo arbitrio, del tempo che la sua signoria dee bastare, del luogo e del modo nel quale a vivere abbiamo ordini e disponga” abbia il compito di garanti e prolungare il benessere e la gioia comune. Tutti in salone!!! Ci attende la prima estenuante riunione! Sofia M. lancia un’idea. “Sarò io il capo supremo!”. Tutti si oppongono e Luca e Lidia propongono addirittura di farle fare il lavoro più brutto e difficile. Accidenti!!! Sofia abbandona la casa…ma non siamo al Grande Fratello! Abbandona solo la stanza. Dopo un’estenuante confronto “habemus partes”, ed ecco i ruoli: Lidia, siccome è molto coraggiosa, cercherà cibo nei boschi da sola, Swami, che è molto brava a cucinare prelibatezze, preparerà la colazione con i frutti di bosco trovati da Lidia, Sofia F. si occuperà di tenere tutto pulito e in ordine anche se a volte si scorda di rimettere gli oggetti al loro posto. Yasmine, anche lei brava a cucinare, prepara il pranzo con la carne che caccia Francesca. Jessica e Ilene si occupano del bucato… apperò, le cinesine che in classe non spiccicano una parola di italiano, senti senti come si animano a Pietragavina! “E i compiti quando li facciamo?” tuonano le super responsabili Sara e Isabel. Accontentate! Nel pomeriggio si studia e le due giovani maestrine aiutano la “brigata” a non dimenticare il senso del dovere.E lo svago? La haker Marissa propone una serie di videogiochi…tanto le vincerà tutti lei le partite! Alessandra cucinerà spesso la pizza con i buonissimi pomodori dell’orto del vicino che Francesca C. e Caterina dovranno curare. E Cristian e Camilla…urca…vogliamo che ci preparino il loro buonissimo tiramisù dopo aver recuperato le uova in un pollaio nelle vicinanze. Finito di mangiare Luca lava i piatti e Andrea li asciuga e li mette al loro posto. Andrea ha anche il compito di procurare la legna per il camino mentre Luca…il nostro Bob aggiustatutto, ha il compito di riparare le cose. Ma il bello viene adesso!!! IL DOPOCENA. Mentre Sofia M. e Laura preparano i letti parte il karaoke con tutte le nostre canzoni preferite. E Giulia????Beh lei va a prendere l’acqua nel pozzo e poi…ci prepara una bella tisana calmante!!! Circa l’intrattenimento, abbiamo deciso che saremo tutti a organizzarlo e ognuno di noi preparerà un brano musicale, da proporre a turno nell’arco delle giornate. Il primo giorno è trascorso è filato tutto liscio e buonanotte! I colpi di scena iniziano il secondo giorno! Di mattina, appena svegli, volevamo subito fare colazione, avevamo una fame da lupi! Il problema è che avevamo finito le scorte necessarie solo per il primo giorno. “Sveglia Lidia!” Obbligammo subito Lidia ad andare a cercare del cibo, siccome era il suo compito, ma lei si rifiutò e disse che non riusciva neanche a stare in piedi da quanto era stanca. Di notte, infatti, avevamo dormito male a causa del freddo e per l’agitazione. Swami, fortunatamente, con molto coraggio, disse che sarebbe andata a cercare il cibo e così fu. Caterina la seguì sperando di trovare un corso d’acqua per pescare, lei amava pescare! Passava molto tempo ma Swami e Caterina non tornavano, la fame aumentava e tutti eravamo molto nervosi. Qualcuno doveva andare a cercarle poiché si erano probabilmente perse. Luca si offrì subito e dopo quattro ore circa li vedemmo uscire dall’oscurità del bosco. Evviva…avevano una sacca con quattro pagnotte, della frutta e del salame. “Ragazze, sono o non sono una grande!” e Swami raccontò di aver supplicato i proprietari di una cascina vicina. E dopo una bella abbuffata giro di barzellette per allentare la tensione. Facevamo a gara per raccontarle e inventarle. Il terzo giorno ci svegliammo abbastanza presto e la giornata trascorse normalmente. Serata dedicata alla musica…eh sì, siamo o no siamo studenti dell’Indirizzo Musicale!Il E allora vai con gli strumenti…per fortuna li avevamo portati! Abbiamo sfoderato tutto il repertorio imparato in questi anni e non sono mancati duetti: flauto, clarinetto, chitarra, pianoforte e per percussioni…pentole, coperchi, cucchiai di legno…”E che ci vuole!!!!” dice Andrea! “Io eseguirò l’introduzione solistica del Bolero di Ravel” dice Cristian. Il quarto giorno ci svegliammo tardi e iniziammo a lavorare, ma durante il giorno sentimmo qualcuno tossire; era Sara. Tutti eravamo preoccupati e pensavamo avesse il covid allora la mettemmo in isolamento e tutto procedette secondo i piani: qualcuno doveva fare la guardia a Lidia per controllare che non uscisse dalla stanza. Ci alternavamo ogni due ore. Il quinto giorno, visto che avevamo terminato tutti i nostri lavori e intorno al nostro rifugio non c’era nessuno, decidemmo di andare a fare un giro nei sentieri del bosco, Andrea di perde sempre nel bosco, per fortuna riusciamo a trovarlo facilmente perché Cristian conosce il boschetto come le sue tasche! Quel giorno fu davvero pesante e impegnativo, a metà strada trovammo tanti gattini lasciati lì da soli, così chiedemmo a Yasmine e a Giulia (brave a correre) di andare a prendere del latte e delle coperte per portarli al sicuro, una volta arrivate abbiamo dato loro il latte e li abbiamo portati a casa. Il sesto giorno, poiché avevamo installato una campanella che suonava in caso qualcuno entrasse, verso l’ora di pranzo abbiamo sentito il campanello suonare e siamo corsi al cancello; abbiamo scoperto che era una semplice civetta che si riparava nei nostri alberi e che aveva un’ala danneggiata, la curammo e rimase con noi per circa 2 giorni dopodiché spiccò il volo. Il settimo giorno sia Isabel che Marissa si presero un raffreddore. Non sapevamo più cosa fare, il virus si stava diffondendo alla velocità della luce! Ovviamente mettemmo in isolamento anche Isabel e Marissa ma tutti pensavamo che ormai era troppo tardi e che tutti lo avessero preso. Dopo cena per tiraci su il morale Camilla ebbe un’ideona… gara di gossip! Eh sì nessuno come lei è esperta; e allora via…cellulari alla mano condividiamo gli ultimi pettegolezzi della cronaca rosa…altro che le Novelle del Boccaccio! L’ottavo giorno Sara si sentì male. Tutti eravamo disperati, dovevamo trovare delle cure prima che fosse stato troppo tardi anche per Isabel e Marissa. Fortunatamente Camilla si ricordava di un’antica ricetta contro il raffreddore e pensammo avrebbe funzionato anche contro il covid. Avevamo tutti gli ingredienti tranne uno: la carne di fagiano. Francesca F. allora, grande cacciatrice, andò a cercarne uno nei boschi ma nulla…fino a quando non vedemmo un fagiano nelle vicinanze dell’orto. Il problema era che non trovavamo nessuna arma per ucciderlo perché Sofia F. si era dimenticata di mettere in ordine il giorno precedente; fortunatamente Alessandra, Yasmine e Francesca C. si fecero coraggio e andarono ad ammazzarlo con dei semplici sassi. Dopo cena momento magico; tutti intorno al camino per raccontare storie, parlare delle proprie paure o preoccupazioni ed emozioni provate in questo periodo. Terminato il giro di “confessioni” si comincia a cantare a squarciagola canzoni elettrizzanti e ballare divertendosi e cercando di non pensare e stando insieme senza tristezze e senza farsi mancare il sorriso Il decimo giorno eravamo felici, ma allo stesso tempo tristi; il giorno dopo saremmo finalmente tornati a casa, ma stavamo morendo di fame e sete e quanto ci mancavano le merendine!!! Del resto l’unico negozietto del paese era chiuso e ormai senza scorte da giorni. La fame ci stava facendo impazzire così tanto che Laura,Yasmine e Ilene ebbero addirittura l’idea di mangiare uno di noi, ma fortunatamente non successe nulla. Io, Caterina e Jessica ci allontanammo ancora per cercare altro cibo ma quando tornammo in cascina, Alessandra non c’era più. Noi pensammo che Laura, Yasmine e Ilene l’avessero mangiata ma loro negarono tutto. Poco dopo Alessandra tornò annunciando la belle notizia. I nostri genitori si erano accordati per venirci a prendere muniti di disinfettanti e mascherine. Tutti urlammo per la gioia. Felici dell’avventura vissuta e orgogliosi per avercela fatta! Ora eravamo veramente “l’allegra brigata”.