Questo spettacolo (il testo è inedito per la nostra era moderna), è un omaggio alla Commedia dell’arte, con le sue maschere, i giochi comici, il divertimento tutto popolare che scaturisce da proverbi e massime di buon senso comune. L’autore, Luigi Riccoboni, scrisse una commedia con la “trama classica” nella quale è centrale un amore contrastato tra due giovani, Lelio e Famminia (ad immancabile lieto fine). La possibilità di essere rappresentato all’estero (in Francia soprattutto) spingerà l’autore ad inventare una storia in cui il servo Arlecchino diviene muto per spavento: nonostante sia stato privato della parola, riesce ad innamorarsi della servetta di Pantalone, Violetta, a fare baruffa con Trappola, anche lui innamorato della giovinetta e a combinare un sacco di guai, il tutto mentre le coppie di innamorati cercano una giusta risoluzione ai loro intrighi, ostacolati da Pantalone e da Stramonia. La Compagnia Stivalaccio Teatro, formata tutta da giovani, ha il merito di voler riportare al centro del teatro la tradizione italiana sicuramente più esemplare, fatta di strumenti del mestiere, recitazione, canto, danza e combattimento scenico, per uno spettacolo “d’arte per tutti”. Un teatro alla ricerca sì delle proprie origini, ma capace di sottolineare pregi e difetti della società di ogni tempo, anche quella contemporanea.
ispirato al canovaccio Arlequin muet par crainte di Luigi Riccoboni
con (in o.a.) Sara Allevi, Marie Coutance, Matteo Cremon, Anna De Franceschi, Pierdomenico Simone, Michele Mori, Stefano Rota, Maria Luisa Zaltron, Marco Zoppello
scenografia Alberto Nonnato
costumi Licia Lucchese
disegno luci Matteo Pozzobon e Paolo Pollo Rodighiero
maschere Stefano Perocco di Meduna
soggetto originale e regia Marco Zoppello
duelli Massimiliano Cutrera
consulenza musicale Ilaria Fantin
trucco e parrucco Carolina Cubria
assistente alla regia Francesca Botti
assistente mascheraia Tullia Dalle Carbonare
produzione StivalaccioTeatro
in coproduzione con Teatro Stabile di Bolzano / Teatro Stabile del Veneto / Teatro Stabile di Verona
con il sostegno della Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza e Fondazione Teatro Civico di Schio
Durata: 1h e 15 min primo atto – 45 min secondo atto