Commedia lirica in tre atti
L’opera si svolge all’inizio del XV secolo.
ATTO I
L’anziano e imponente Sir John Falstaff, alloggiato con i servi Bardolfo e Pistola presso l’Osteria della Giarrettiera, progetta di conquistare due belle e ricche dame: Alice Ford e Meg Page. A questo scopo invia alle due donne altrettante lettere d’amore perfettamente identiche. La circostanza provoca lo sdegno e l’ilarità di Alice e Meg che, insieme alla comare Quickly e a Nannetta, la figlia di Alice, innamorata del giovane Fenton, progettano uno scherzo ai danni dell’impudente cavaliere, tale da togliergli la voglia di atteggiarsi ad ardente seduttore. Entrano due nuovi personaggi: il marito di Alice, Mastro Ford, e il pedante dottor Cajus, al quale Ford ha promesso la propria figlia Nannetta. Anch’essi, avvisati dai servi di Falstaff delle intenzioni del padrone, si preparano a contrastarlo escogitando a loro volta uno scherzo all’insaputa delle donne.
ATTO II
Mrs. Quickly consegna a Falstaff un messaggio di Alice che, avendo ricevuto la lettera, lo attende a casa «dalle due alle tre», l’ora in cui il marito è assente. Partita Quickly si presenta Ford, sotto il falso nome di signor Fontana, supplicando Falstaff di ricorrere alle sue rinomate arti amatorie per conquistare Alice, affinché la bella, perduta la sua virtù, decida finalmente di concedersi anche a lui. Falstaff naturalmente accetta, sedotto anche dall’offerta di una ricca borsa, e confida al falso signor Fontana che fra una mezz’ora, non appena «quel tanghero di suo marito» sarà uscito di casa, Alice cadrà fra le sue braccia. Quindi va a vestirsi e farsi bello per l’appuntamento galante. Ford, gelosissimo, dapprima si dispera, poi decide di irrompere in casa propria con i suoi uomini per sorprendere gli adulteri. Ma le donne fanno in tempo a nascondere Falstaff, recatosi euforico all’appuntamento amoroso, dentro la cesta del bucato. Al suo posto, dietro un paravento, Ford scopre la figlia Nannetta, intenta a scambiare tenerezze con Fenton. Infine Falstaff viene gettato nel fossato sottostante tra le risa di tutti i presenti.
ATTO III
Alice rivela al marito la verità e tutti – uomini e donne – si coalizzano per giocare a Falstaff l’ultimo spettacolare scherzo: la comare Quickly lo convince a recarsi ad un secondo appuntamento con Alice e Meg, a mezzanotte, nel parco, travestito da Cacciatore Nero. Tutti si travestono da fate e folletti; nella divisione dei ruoli, a Nannetta tocca la splendida Regina delle fate ed il padre intende approfittare della confusione per sposare la figlia con il vecchio Dr. Cajus; mentre racconta il suo piano al dottore, indicando anche il travestimento che dovrà usare, viene udito per caso da Mrs. Quickly, che subito avverte la giovane. L’incontro galante si trasforma in «tregenda»: mascherati da creature fantastiche, tutti gli abitanti di Windsor circondano il pingue seduttore, mentre una schiera di folletti (i bambini di Windsor) lo tormenta e lo costringe a confessare i suoi peccati. Finalmente Falstaff riconosce il servo Bardolfo e comprende di essere stato, una volta ancora, beffato. Intanto Ford sposa quella che crede sua figlia Nannetta con il Dr. Cajus ma, tolto il velo si scopre che è invece Bardolfo! L’opera così finisce in allegria: Ford si rassegna, acconsente al matrimonio di Nannetta e Fenton e invita tutti a cena; e Falstaff – ritrovata l’antica baldanza – detta la morale della storia: «Tutto nel mondo è burla.»
musica di Giuseppe Verdi
libretto di Arrigo Boito
Fonti letterarie: Le allegre comari di Windsor (1599-1601), Enrico VI parte I (1588-1590), Enrico VI parte II (1588-1592) di William Shakespeare
Prima rappresentazione: 9 febbraio 1893 – Teatro alla Scala di Milano
Direttore MARCELLO MOTTADELLI
Regia ROBERTO CATALANO
Scene EMANUELE SINISI
Costumi ILARIA ARIEMME
Personaggi ed interpreti
Sir John Falstaff
ALBERTO GAZALE
Ford
PAOLO INGRASCIOTTA
Fenton
ORESTE COSIMO
Dott. Cajus
UGO TARQUINI
Bardolfo
CRISTIANO OLIVIERI
Pistola
PIETRO TOSCANO
Mrs. Alice
SARAH TISBA
Nannetta
MARIA LAURA IACOBELLIS
Mrs. Quickly
DANIELA INNAMORATI
Mrs. Meg Page
CATERINA PIVA
Orchestra I Pomeriggi Musicali di Milano
maestro del coro DIEGO MACCAGNOLA
Coro OperaLombardia
Coproduzione Teatri di OperaLombardia