Prima italiana. A partire dalla versione di Marius Petipa/Lev Ivanov nel 1894, il Lago dei Cigni rappresenta come pochi altri balletti l’immagine mitica della danza accademica. Tchaïkovski non ha vissuto così a lungo per rendersi conto dell’impatto che la sua composizione ha avuto tra il pubblico russo e internazionale, allorché amici gli avevano sconsigliato di lasciarsi coinvolgere in questa commissione ritenuta inizialmente di poca importanza in rapporto alle sue ambizioni sinfoniche.
Cigno bianco e cigno nero, Odette e Odile, Siegfried e Von Rothbart, i personaggi leggendari presenti nel balletto sono stati riletti da numerosi coreografi nel corso degli ultimi 127 anni. È ora il turno del coreografo di origine tunisina Radhouane El Meddeb che lo crea su commissione del Ballet de l’OnR. Artista tra le due coste del Mediterraneo, ama interrogarsi sulle sue origini, la relazione con l’altro in ciò che quest’ultimo gli rivela di sé stesso. Con questa creazione ci si appresta ad attraversare territori poetici e immaginari molto differenti.
Radhouane El Meddeb non è particolarmente interessato alla forma ma piuttosto agli sguardi dei danzatori ed all’interiorità dei personaggi ed è uno dei passaggi meglio riusciti di questa opera spogliata del superfluo.
Le foto sono state realizzate da © Agathe Poupeney | [spettacolo con musica registrata]
coreografia Radhouane El Meddeb
musica Piotr Illitch Tchaïkovski
direttore artistico Bruno Bouché
maîtres de ballet Claude Agrafeil, Adrien Boissonnet
scene Annie Tolleter
costumi Celestina Agostino
luci Éric Wurtz
produzione Ballet de l’OnR | Compagnie de SOI
Al Teatro Fraschini
Evento inserito in
La città come palcoscenico