Scritto, diretto ed interpretato da Orson Welles a Londra negli anni ‘50, è un testo inedito in Italia. La sfida è riportare sulle tavole del palcoscenico il romanzo di Melville gettando però un ponte tra Moby Dick e la tragedia del Re Lear, da una parte con l’ostinazione del re che alla fine si redime e dall’altra con la vita irrimediabilmente tormentata del cacciatore di balene. Entrambi accomunati dalla stessa follia ed empietà. Achab (interpretato dallo stesso regista, Elio De Capitani) è malinconico e ossessionato dominatore: al suo seguito una corale ciurma d’attori, per uno spettacolo epico, dal respiro Shakespeariano, con una regia sobria ed intelligente e con musica dal vivo e canto che conducono magicamente nelle ovattate atmosfere degli abissi. Fino alla sorpresa finale dell’apparizione del capodoglio.
La ricerca ossessiva di un nemico inafferrabile, simbolo del desiderio di conoscenza ma anche della piccolezza dell’uomo davanti al proprio desiderio, la ricerca di un assoluto che l’umanità non potrà mai afferrare, l’eterna lotta tra bene e male fino al momento in cui il destino chiude tra le onde ogni possibile sforzo: Moby Dick alla prova è questo, parla di noi, del respiro della nostra vita, della ricerca che ognuno di noi fa della balena bianca. La compagnia dell’Elfo, guidata da Elio De Capitani con tre generazioni di attori, realizza uno spettacolo che è un affresco narrativo, ma anche evocativo come la poesia, coinvolgente ed emozionante.
di Orson Welles
adattato – prevalentemente in versi sciolti – dal romanzo di Herman Melville
traduzione Cristina Viti
uno spettacolo di Elio De Capitani
costumi Ferdinando Bruni
musiche dal vivo Mario Arcari, direzione del coro Francesca Breschi
maschere Marco Bonadei, luci Michele Ceglia, suono Gianfranco Turco
con Elio De Capitani
e Cristina Crippa, Angelo Di Genio, Marco Bonadei, Enzo Curcurù, Alessandro Lussiana, Massimo Somaglino, Michele Costabile, Giulia Viana, Vincenzo Zampa, Mario Arcari
una coproduzione Teatro dell’Elfo e Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale
Lo spettacolo è dedicato alla memoria di Gigi Dall’Aglio
Umanità contro – L’installazione MUSE che accompagna Moby Dick alla prova
I balani, piccoli crostacei a guscio circolare, viaggiano per il mondo ancorati a varie specie di cetacei. Ognuno di loro racconta la storia di chi li trasporta. Ne conosce rotte, abitudini, frequentazioni.
Dalla collaborazione tra Teatro Elfo Puccini e MUSE – Museo delle Scienze di Trento nasce l’idea di associare allo spettacolo un’installazione che, proprio come un balano, accompagna la messa in scena nel suo itinerare tra i teatri d’Italia.
Umanità contro, curata da MUSE in collaborazione con PAMS Foundation, racconta di noi e delle relazioni che la nostra specie intrattiene, da millenni, con l’altro da sé. Racconta delle nostre ineguagliate capacità di comprendere e cooperare, ma al contempo della nostra irrefrenabile pulsione a distruggere e prevaricare.
Un’installazione che grazie alle irriverenti illustrazioni di Sara Filippi Plotegher racconta di una specie in preda ad un’alterazione delle proprie funzioni cognitive, che la porta a vedere come conveniente la distruzione di capodogli, balene e ogni altro organismo – financo dei propri simili – e della natura nel suo insieme. Una specie contro. Contro gli altri e contro sé stessa. Clicca qui per scoprire di più!
L’installazione sarà visitabile nella sala del Ridotto del Teatro Fraschini da venerdì 27 a domenica 29 gennaio, in occasione delle repliche dello spettacolo Moby Dick alla prova. Sabato 28 gennaio la mostra è aperta al pubblico dalle 18.00, in occasione dell’incontro con la Compagnia sempre nella Sala del Ridotto, a ingresso libero e gratuito. A seguire, un brindisi offerto dalle Cantine Giorgi di Canneto Pavese.