La più titanica tragedia di Shakespeare, dramma dell’amore padri-figli e della follia.
“Non ho mai smesso di credere che bisogna sempre mettersi in discussione, accettare il rischio pur di far sbocciare idee nuove per meglio comprendere quel meraviglioso mondo della poesia che è il teatro. Ed eccomi qui per la terza volta, alla mia veneranda età, impersonare Lear. Perché?
Mi sono sempre sentito non all’altezza ad interpretare quel sublime crogiolo di umanità che è il personaggio di Lear. In questa mia difficile impresa mi accompagna la convinzione che per tentare di interpretare Lear non servono tanto le eventuali doti tecniche maturate nel tempo quanto la grande ricchezza umana che gli anni mi hanno regalato nel loro, a volte faticoso, cammino.
Spero solo che quel luogo magico che è il palcoscenico possa venire in soccorso ai nostri limiti. Cosa c’è di più poeticamente coerente di un palcoscenico per raccontare la vita? E nel Re Lear è la vita stessa che per raccontarsi ha bisogno di farsi teatro.” (Glauco Mauri)
Compagnia Mauri-Sturno
di William Shakespeare
traduzione di Letizia Russo
riduzione e adattamento di Andrea Baracco e Glauco Mauri
Regia Andrea Baracco
scene e costumi Marta Crisolini Malatesta
musiche Giacomo Vezzani, Vanja Sturno
luci Umile Vainieri
con Glauco Mauri, Linda Gennari, Melania Genna, Emilia Scarpati Fanetti, Roberto Sturno, Francesco Sferrazza Papa, Woody Neri, Dario Cantarelli, Laurence Mazzoni, Giulio Petushi, Marco Blanchi, Francesco Martucci
produzione Compagnia Mauri Sturno – Fondazione Teatro della Toscana
Durata dello spettacolo: 2 ore e 50 minuti compreso intervallo